Il fallimento della tecnica nella preparazione del giovane portiere

Negli ultimi anni un numero elevato di giovani portieri ha abbandonato il ruolo ancora prima di diventare adolescenti.

Questo a causa di pressioni ingiustificate da società di calcio che mettono in secondo piano la formazione dei ragazzi.

figlio

E’ una verità che prima o poi doveva essere detta e ora è arrivato il momento di dirti veramente come stanno le cose.

Da quando ho iniziato a preparare i giovani portieri, all’età di 19 anni mi sono sempre concentrato sull’aspetto tecnico.

Mi presentavo al campo pieno di concetti tecnici da far ripetere fino al vomito al giovane portiere. Studiavo questi concetti sui libri, su YouTube e video di preparatori di diversa nazionalità e facevo di questi contenuti un minestrone di esercizi e proposta tecnica.

Sono andato avanti per anni, confrontandomi con diversi “colleghi” nel mondo dilettante e non solo, e così anche con i miei preparatori in prima squadra.

Tendenzialmente tutti lavoravamo così, con esercizi presi e ripresi da libri, filmati e messi in sequenza nella proposta di allenamento.

Dopo anni che preparavo i giovani portieri in questo modo vedevo effettivamente che gli errori erano sempre gli stessi. Nessuno dei giovani portieri migliorava nell’impostazione della parata, nell’atteggiamento, nella personalità e soprattutto nella mentalità di essere un portiere.

Nonostante, crescevano d’età rimanevano sempre “bambini” messi in porta con il compito di parare dei palloni ed io ero lì solo a riempire un vaso di contenuti ma pieno di fori sul fondo che facevano perdere ogni mio insegnamento.

Addirittura, se mi fermo un attimo a pensare, questa cosa avveniva anche su me stesso.

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