Preparazione
Nel calcio moderno il ruolo del portiere è considerato quasi come un giocatore di movimento, laddove l’allenatore predilige costruire l’azione dal basso, il ragazzo deve essere dotato oltre di importanti doti tecniche anche di un’elevata dose di personalità e carisma.
Questo perché la responsabilità dell’inizio dell’azione di gioco è tutta nelle sue mani… e nei suoi piedi.
Tuttavia, se il calcio moderno può imporre questa soluzione di gioco è altresì vero che i giovani portieri non sono preparati per soddisfare le richieste del mister.
Perché fondamentalmente dietro non c’è un’istruzione e un consolidamento né dell’aspetto tecnico né dell’aspetto caratteriale.
Prova a pensare ad un allenatore delle giovanili che impone questa tipologia di gioco e il giovane portiere non viene allenato da un’istruttore specializzato per questo tipo di modalità.
Cosa pensi che possa succedere al ragazzo quando il mister della squadra comincia a sbraitare perché non sa a chi passare la palla o non è in grado di fare un buon passaggio al compagno?
Il giovane portiere va praticamente in over stress e si sente inadeguato al contesto di essere tra i pali.
Quante volte vedo giovani portieri impaurirsi per motivi di insicurezza e poca confidenza con il contesto di una partita o di un allenamento.
Pensiamo sempre che sia un gioco o un vero banco di prova psicologico?
Siccome il ruolo del giovane portiere deve essere in prima regola una crescita caratteriale e di seguito uno sviluppo della sua esperienza tra i pali.
Allora bisogna essere molto delicati nel saper individuare le aree di lavoro sul ragazzo, con la finalità di farlo prima rendere certo, sicuro e responsabile di quello che deve affrontare.
In secondo luogo, curare nel minimo dettaglio gli aspetti tecnici utili per renderlo performante in allenamento con la squadra e in partita contro avversari tosti e decisi.
Però c’è un problema alla base!
Chi altro pensa che prima di definire una modalità di gioco è necessario costruire a livello caratteriale e di esperienza tra i pali il giovane portiere per sfruttare al massimo le potenzialità dell’intera squadra?
Se vediamo e conosciamo il mondo del dilettantismo là fuori dove molte persone, tra dirigenti, responsabili del settore giovanile e allenatori pensano di “inventare” il calcio secondo le loro idee e le loro regole senza mettere in discussione un percorso di crescita prima del risultato…
… Allora la risposta ce l’abbiamo davanti agli occhi senza scrivere o aggiungere altro, anche se è importante sapere che meglio viene interpretato il ruolo del giovane portiere più risultati può ottenere la squadra.
Eh sì… perché proprio il portiere è da sempre considerato cruciale per gli equilibri e le dinamiche del gruppo di una squadra.
Oltre a “comandare” la difesa perchè possiede dalla porta una visione più ampia di quanto accade in campo, trasmette sicurezza ai compagni.
Più il giovane portiere è allenato da istruttori certificati a creare una propria autorità, consolida non solo la propria personalità all’interno di un rettangolo di gioco ma anche nello spogliatoio in cui può essere il leader positivo che influenza gli altri a raggiungere risultati comuni
In più, il giovane portiere rafforza la sua personalità, il suo carattere anche per il mondo là fuori, quello della vita di tutti i giorni in cui le sfide si moltiplicano.
Non si tratta di gestire un pallone, un compagno o un allenatore ma si parla di scuola, compagni, compiti, verifiche, famiglia, amici… con relativi picchi di euforia e tristezza.
Un equilibrio emozionale molto spesso paragonato ad una gaffe tra i pali che se continua ad essere il chiodo fisso della partita fa continuamente sbagliare il giovane portiere compromettendo drasticamente il risultato per la squadra.
Fuori dal campo invece, se persistono picchi di gioia e tristezza la sua vita non prenderà mai una direzione equilibrata e sana, facendolo avvicinare magari in età adolescenziale a cose non proprio educative e costruttive per il suo futuro.
Insomma, il giovane portiere deve essere allenato nella gestione dei propri errori e di quelli dei compagni.
Deve assumersi le responsabilità anche là dove non ce ne sono, per proteggere l’ambiente da critiche ulteriori.
Il giovane portiere per far sì di prospettarsi un futuro da vero numero uno ha bisogno di qualcuno che gli indichi la rotta, che gli insegni ad avere una consolidata forza emotiva abbinata ad un’esperienza tra i pali notevole.
Naturalmente, gestendo queste due aree fondamentali allora il giovane portiere ha tutte le caratteristiche per crescere senza paura in campo e nella vita di tutti i giorni.
La cosa interessante è che la concentrazione riveste un’importanza notevole per un portiere.
Difatti, è favorita da una serie di elementi: uno di questi è la capacità di vivere il momento, il “qui ed ora”.
Vivere il momento presente, senza lasciarsi distrarre da elementi esterni o pensieri inadeguati al contesto dell’allenamento e della partita.
Pensiamo ad un giovane portiere quante distrazioni può avere mentre si allena:
- Battute con i compagni
- La preoccupazione di dover tornare a casa a studiare o a fare i compiti
- Le urla del mister
- La sgridata del papà o della mamma prima dell’allenamento
- Il brutto voto a scuola
- Ecc…
Quali invece possono essere le distrazioni durante una partita:
- La pressione
- Il campo o la porta non abituale
- I genitori che urlano in tribuna contro di lui, contro l’arbitro, contro gli avversari (dai primi calci alla prima squadra non cambia nulla)
- L’allenatore che urla e a volte insulta il giovane portiere per un errore o un goal subito
- Le lamentele dei compagni appena si prende goal o si sbaglia a prendere un pallone…
Diciamo che essere un giovane portiere comporta oltre al divertimento, una forte capacità di conoscenza di quello che può avvenire dentro e fuori dal campo.
Cosa deve fare esattamente un istruttore certificato per rendere il ruolo del portiere un’esperienza altamente formativa?
-
Rendere consapevole il giovane portiere della possibilità di un calo di attenzione
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Gestire l’emozione e come recuperare l’attenzione massima
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Costruire un approccio comunicativo in linea con le sue modalità di apprendimento
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Infondere costantemente fiducia nei suoi mezzi tecnici e caratteriali
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Migliorare le aree di crescita del giovane portiere
Il beneficio che ne avrà sarà:
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Equilibrio caratteriale
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Fiducia delle proprie caratteristiche tecniche
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Consapevolezza dei suoi punti di forza
-
Personalità
-
Sicurezza
Per raggiungere questo risultato è questione di allenamento, lavoro, sacrificio, ed un’estrema consapevolezza del proprio potenziale mentale e tecnico, che equivale ad una profonda conoscenza di sè stessi.
E se viene immagazzinato già in giovane età allora cosa puoi diventare il giovane portiere nel futuro prossimo?
Probabilmente un portiere che si avvicina sempre di più a livelli professionistici e allo stesso tempo un ragazzo con una leadership positiva invidiata da tutti i suoi pari età.
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Fuoco, Forza, Fede
Daniele Rolleri